Domande frequenti

Occhiali da riposo - cosa sono?

Il concetto di occhiali da riposo non rappresenta una definizione clinica e non è corretto in quanto non esistono  dei veri e propri occhiali da riposo. Tuttavia questo termine viene utilizzato spesso sia dai clienti che dagli stessi specialisti nella maggior parte dei casi per definire un tipo di occhiale con dei valori di correzione molto lievi oppure occhiali che vengono usati  saltuariamente, a seconda della necessità.
Il significato di valori di correzione lievi è piuttosto vago poichè o il paziente necessita di una correzione della vista oppure no e in questo caso è irrilevante definire gli occhiali con il termine “da riposo”o meno.
 

Occhi stanchi

Anche in questo caso manca una definizione clinica in quanto non esistono occhi stanchi nel vero senso del termine. Si tratta piuttosto di un concetto che viene spesso mal interpretato.
Quello della vista è un processo neurologico. Si tratta dell´ elaborazione di stimoli visivi (luce sottoforma di lunghezze d´onda ed energia). Lo stimolo visivo viene deviato ed inviato nell´area posteriore del cervello. Ciò implica che i cosiddetti esercizi oculari non sono d´aiuto, anche se questo viene ripetutamente affermato. Infatti, se così fosse, la vista sarebbe un processo muscolare e ciò non corrisponde alla realtà. Questo non è facile da capire in quanto noi utilizziamo i muscoli all´interno e intorno agli occhi. Sono coinvolti da una parte i muscoli responsabili del movimento che indirizzano l´occhio nella direzione corrispondente e dall´altra i muscoli dell´iride che orientano la luce che penetra nell´occhio, come il diaframma di una macchina fotografica o il muscolo ciliare che ci permette di vedere da vicino e da lontano in modo nitido e chiaro.
Proprio questo muscolo può essere responsabile della sensazione di stanchezza agli occhi che percepiamo. Quando, per esempio, il cristallino, per motivi legati all’età, non riesce più a mettere a fuoco da vicino (presbiopia) o è presente un’ ipermetropia in cui l’occhio viene continuamente stressato per poter riuscire a mettere a fuoco. Può anche capitare che gli occhi siano troppo secchi e generino così una sensazione di disagio, ad esempio quando si passa molto tempo davanti allo schermo. Esistono anche molti altri fattori che possono portare ad avere gli occhi stanchi.
Una valutazione approfondita permette in questi casi di trovare la causa e risolvere il problema. Come accennato più sopra, il concetto degli occhi stanchi è comunque sbagliato, così come non esistono orecchie stanche.
Per questo motivo non è importante in quale momento della giornata viene eseguito un esame della vista. Si potrebbe eseguire anche alle 3.00 del mattino ed il risultato sarebbe lo stesso, ma è davvero così? Anche in questo caso non è così facile poiché non dobbiamo dimenticare che un esame della vista è molto soggettivo ed è quindi imortante che il cliente collabori bene durante l’esame. In questo caso la concentrazione può giocare un ruolo in caso di stanchezza, anche se un ortottista con esperienza dovrebbe riconoscere se il paziente non si mostra attento come dovrebbe.
Immaginiamo che esistano veramente occhi stanchi che non vedono bene. Ciò significherebbe che quandogli occhi sono stanchi non si potrebbe nemmeno guidare, in quanto l’acuità visiva non sarebbe sufficiente.
Siccome è risaputo che, anche in caso di stanchezza, la vista non diminuisce, si è legalmente autorizzati a guidare anche con occhi „stanchi“. Eppure anche questo non è poi così scontato, infatti quando il corpo è stanco, l’elaborazione degli stimoli è limitata.
In una data situazione l’occhio riconosce un’auto mobile che si avvicina e trasmette questa informazione al cervello (informazione afferente) il quale a sua volta trasmette l’informazione ai muscoli affinché ci sia una reazione (informazione efferente).E’ proprio questa trasmissione di stimoli ad essere limitata in caso di stanchezza fisica. In questo caso la reazione è limitata. Lo stesso effetto può essere causato dall’assunzione di alcool o medicamenti.
 

Il computer danneggia la vista

Anche in questo caso siamo approdati su una falsa credenza. Per dirla breve i PC, i tablet e i  telefoni cellulari non danneggiano gli occhi. Anche qui esiste un „però“, ma procediamo per tappe. Spesso si crede che l’“irradiazione“ emanata dai PC danneggino gli occhi, ma studi scientifici dimostrano chiaramente che non è così.  Se così fosse, infatti, la maggior parte della popolazione avrebbe dei problemi di vista, ciò che non corrisponde alla realtà.  
 
Torniamo dunque al concetto degli occhi stanchi dove potrebbe trattarsi di una presbiopia non trattata o trattata in modo non adeguato o ancora, attraverso un movimento palpebrale ridotto, un astigmatismo o una miopia, ecc. che possono causare stress alla vista. O eventualmente si tratta di un sindrome di “Irlen” (vedi info sotto       Ciò può essere vissuto con un certo disagio, ma, nella maggior parte dei casi, è possibile risolvere il problema facilmente con una visita approfondita.
Un aspetto da tenere presente è il fatto che al giorno d’oggi il bisogno di portare gli occhiali è aumentato rispetto a 50-60 anni fa  e questo viene confermato da diverse ricerche. Si potrebbe quindi affermare che l’uso del PC potrebbe  comunque essere responsabile, per esempio, di un incremento dell’insorgere di una miopia. Ciò però non è sempre vero, infatti, sulla base della ricerca attuale, si sa che le professioni che implicano una distanza ravvicinata con, ad esempio, il PC, il tablet o gli smartphone sono fattori che possono contribuire al progredire della miopia, ma in questo caso è la distanza ravvicinata ad essere la causa, non il PC; quindi, alla luce delle più nuove scoperte fatte dalle ricerche, non fa differenza se si osserva a distanza ravvicinata lo schermo di un PC oppure un libro.
 
Ciò che colpisce in particolare è che i bambini che vivono in ambienti più periferici sono meno affetti da miopia rispetto ai bambini che vivono in città e questo si spiega col fatto che i bambini che vivono nelle zone rurali interagiscono maggiormente negli spazi aperti rispetto ai bambini delle zone urbane. Un esempio può essere la città di Singapore dove si riscontra una miopia in circa 90% degli adolescenti. In questa città, infatti, i bambini vivono spesso in spazi ristretti e l’architettura stessa della città è molto limitata negli spazi; inoltre è presente un alto consumo di apparecchi elettronici (come ad es. il PC). Per questo motivo i bambini dovrebbero interagire molto negli spazi aperti, anche se,si sa, questo non è sempre facile per i genitori.
Si parte dal presupposto che al giorno d’oggi  i fattori genetici sono responsabili nella misura dell’ 80-90% dei problemi di vista; per il resto influiscono anche fattori come le professioni da svolgere ad una distanza ravvicinata con oggetti  e l’alimentazione ( alto consumo di zuccheri).
  

Aiuto, il mio bambino deve portare gli occhiali!

E’ comprensibile che i genitori si preoccupino quando il loro bambino riceve una „diagnosi“ di un disturbo della vista, soprattutto se loro stessi „vedono bene“ e si preoccupano riguardo ad un eventuale peggioramento negli anni.
In questo caso è importante tenere conto di questo:
In occasione di una visita si differenzia tra referto patologico e disturbo della vista.
Una diagnosi patologica potrebbe essere ad esempio una cataratta  precoce di origine genetica, infezioni, ferite agli occhi, ambliopia, strabismo, ecc.
Se invece si tratta di un disturbo alla vista non si parla di uno stato patologico. Questo è uno dei motivi per cui la prestazione è stata tolta dall’Assicurazione base della LAMAL.
 
In molti pensano, a torto, che un disturbo alla vista sia una malattia, viene smentito anche dall’OMS. Per questo una visita oculistica non è necessaria. Se esiste una „diagnosi“ di un disturbo alla vista è importante conoscerne la gravità. Per noi optometristi e oftalmologi le misure che facciamo restano solo misure. Ci interessa molto di più come vede il bambino o l’adolescente con la correzione, ossia il „visus“, se si tratta soltanto di un disturbo alla vista o se esiste una referto patologico, com’è la „collaborazione“ tra i due occhi, ovvero la cosiddetta visione spaziale stereoscopica. Per noi specialisti è dunque più importante la qualità della vista piuttosto che la misura.
 
Se va avanti così il mio bambino diventerà  cieco? Questa è una domanda piuttosto frequente. Ora vi pongo io una domanda: un bambino con i suoi occhiali vede al 100% ; anche il suo amico vede al 100%, ma senza occhiali. Chi dei due vede meglio? Entrambi vedono bene allo stesso modo, in quanto tutti e due hanno la medesima qualità della vista al 100%. Proprio come la domanda se sia più pesante 1Kg di ferro o1 Kg di paglia. Naturalmente il bambino che porta gli occhiali , senza vede peggio del suo amico. Ciò significa che, in caso di peggioramento, se si aumenta il valore della correzione, il bambino con gli occhiali vedrebbe  nuovamente al 100%, sarebbe quindi nella situazione che ha anticipato il cambiamento, con una qualità della vista al 100%.
 
L’unica cosa che cambia è il valore delle lenti degli occhiali. Avrete notato che non parliamo mai di un peggioramento della vista, ma solo di un aumento del valore di correzione delle lenti degli occhiali. Proprio perché non è la qualità della vista a cambiare, ma solo i valori della correzione degli occhiali.
Cosa significa quindi quando, ad esempio, si aumenta di una diotria nel caso di una miopia? Dal punto di vista anatomico, significa che l’occhio si è ingrandito di meno di 0,1 mm. E’ sorprendente pensare che basti così poco per far aumentare una miopia, ma se ci immaginiamo questo minimo cambiamento ci rendiamo conto che la cosa non è poi così drammatica e possiamo affrontare in modo più tranquillo una „diagnosi“ di un disturbo alla vista.
 

Correzione laser e lenti intraoculari per la correzione dei disturbi della vista

Come optometristi ci vengono poste spesso domande inerenti la correzione chirurgica dei disturbi della vista. Solo il chirurgo può decidere se un intervento di questo tipo fa al Suo caso e che tipo di tecnica operatoria  va utilizzatane Suo caso specifico. Le correzioni laser sono molto conosciute, ma hanno i loro limiti, infatti è necessario che la cornea abbia un certo spessore, nel caso di miopia ed astigmatismo non devono esserci valori troppo alti e anche in caso di ipermetropia e presbiopia la correzione è solo parzialmente possibile. Inoltre questo tipo di tecnica non è reversibile, ossia non è possibile tornare indietro. Diverse persone  dopo l’intervento si lamentano di avere occhi secchi ed una visione non nitida  di notte, soprattutto alla guida.
 
Inoltre nel caso della miopia non è possibile un arresto completo del disturbo e può succedere che dopo alcuni anni la persona debba nuovamente portare gli occhiali o lenti a contatto come  in caso di presbiopia che insorge dopo i 40 anni. Come vedete ogni tipo di correzione, che siano gli occhiali, le lenti a contatto piuttosto che gli  interventi chirurgici, hanno i loro vantaggi e svantaggi. Nonostante i „problemi“ menzionati, molte persone si dicono contente dopo l’intervento e la maggior parte si sottoporrebbe nuovamente ad un intervento chirurgico, se necessario.
 
Al giorno d’oggi esistono anche le cosiddette lenti intraoculari che vengono usate sempre più spesso come alternativa alla correzione laser. Si tratta di una lente artificiale che viene inserita nell’occhio e che corregge il difetto alla vista. Questo metodo ha i seguenti vantaggi: non esiste praticamente nessun limite riguardo alla gradazione , quindi è possibile correggere anche miopia e astigmatismo con valori alti e fino ad un grado anche la presbiopia. Anche in questo caso, però, il metodo non si adatta a tutti, infatti la camera anteriore dell’occhio, ossia la parte  che si situa tra la cornea e l’iride, dev’essere sufficientemente grande da poter inserire una lente. Inoltre esso non è consigliabileper attività che implicano un contatto corporeo come, ad esempio,  il gioco del calcio.
 
Un altro vantaggio di questo metodo è il fatto che la lente è estraibile in qualsiasi momento, quindi è possibile apportare ulteriori correzioni anche in un secondo momento. In questo modo  si ottiene nuovamente una visione  ottimale dopo breve tempo. Tuttavia questa tecnica è più cara rispetto alla correzione laser e viene effettuata prevalentemente in clinica.
 
Esiste ancora una svariata gamma di fattori che possono influenzare la decisione di intervenire chirurgicamente per correggere il disturbo alla vista, decisione che dovrebbe essere discussa bene insieme ad un chirurgo. E’ importante citare anche l’alternativa della ortocheratologia (vedi sotto nostro sito “Lenti a contatto”).